Nubia è una piccola frazione del comune di Paceco, posta alle pendici del Monte Erice, di fronte alle isole Egadi, costeggiata dal mare e dalle saline (quest’ultime tutelate dalla Riserva Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, gestita dal WWF).
L’Aglio Rosso di Nubia prende la sua denominazione dalle tuniche rosse dei suoi bulbilli (o spicchi) e dal nome di una piccola frazione, ove viene coltivato da tempi remoti, tanto da essere denominata volgarmente “u paisi di l’agghi” (tradotto: il paese dell’aglio), in terreni di natura prevalentemente argillosi, in un micro-ambiente unico, adottando antiche e naturali tecniche colturali.
Tutela e valorizzazione dell'Aglio Rosso di Nubia
Negli ultimi decenni, a causa di molteplici fattori (contaminazione da altri tipi di aglio, esodo dall’agricoltura, ecc.), il tradizionale bulbo dell’aglio rosso di Nubia rischiava di perdersi.
Nel 2002, dall'impegno di alcuni appassionati e di alcuni produttori di aglio, nacque l’omonimo Presidio Slow Food, che ha reso noto l’antico bulbo, riuscendo ad ottenere sempre maggiori estimatori.
Nel 2015 circa, i produttori del Presidio unitamente ad un'altra quindicina circa di altri produttori, hanno formato un consorzio per la “tutela e valorizzazione dell'aglio rosso di Nubia”.
Grazie al loro lavoro recentemente è stata avviata la pratica per ottenere la DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Caratteristiche ambientali e climatiche
L'Aglio Rosso di Nubia, oggi, ha esteso il suo territorio di produzione non solo nella frazione di Nubia ma anche tra i comuni di Trapani e Paceco, in terreni aventi le stesse caratteristiche del territorio Nubioto (definizione dialettale, di ciò che proviene da Nubia).
Conservando l’aroma, tipico e difficilmente eguagliabile, che lo ha reso famoso, per tutta l’Italia ed anche oltre, e coltivato secondo tecniche tradizionali, seguiti dall’essiccazione naturale del raccolto.
Proprio per la tipologia e la posizione pedo-climatica dei terreni di coltivazione, uniti alle sapienti tecniche di produzione, principalmente manuali, l’Aglio Rosso di Nubia acquisisce un altissimo contenuto di allicina (sostanza che dà il sapore all’aglio).
Il suo aroma intenso e forte è al tempo stesso molto delicato e digeribile.
Coltivazione, semina e raccolta
Viene coltivato in asciutto, in terreni scuri e prevalentemente argillosi, in rotazione con melone, leguminose e grano duro.
Si semina dalla seconda decade di dicembre alla fine di gennaio, ma in annate particolarmente piovose la semina può protrarsi anche fino alla fine di febbraio.
La raccolta va effettuata a inizio giugno, la mattina presto o la sera, quando il calore del giorno non compromettere l’integrità delle foglie secche, necessarie per la successiva opera di intrecciatura dei bulbi.
Il bulbo dell’Aglio Rosso di Nubia
L’Aglio Rosso di Nubia ha un bulbo composto mediamente da dodici bulbilli, le tuniche esterne sono bianche mentre quelle interne ricoprenti i bulbilli hanno un colore rosso vivo.
Le trecce secondo la tradizione venivano confezionate in trecce da 100 teste (bulbi), oggi a causa delle mutate esigenze di mercato, si fanno trecce da 10 – 20 – 50, (secondo le richieste).
A secondo del diametro del bulbo la treccia (trizza) si chiama cucchia grossa (da 50 mm ed oltre), corrente (40/45 mm), cucchicedda (35/40 mm) e mazzuneddu (30/35 mm).
Nel 2009 abbiamo ideato e brevettato un nuovo tipo di confezionamento privo di packaging, dall'aspetto molto gradevole, da noi denominato "canestrino", composto da pochi bulbi, per venire incontro anche alle richieste di mercato che chiedeva confezioni di aglio sempre più piccole.