Etichetta narrante

Presidio "Aglio Rosso di Nubia"

1. La varietà
Il bulbo dell'aglio rosso di Nubia ha diametro minimo di 4 cm e ha un numero variabile di spicchi, ricoperti da una tunica di colore rosso intenso che, in seguito alla raccolta, tende a sbiadire.
L'aglio rosso di Nubia si consuma principalmente fresco. Il sapore intenso lo rende adatto alla preparazione del pesto alla trapanese e del cous cous di pesce.

2. Il territorio
La coltivazione avviene prevalentemente nell'agro di Paceco (in particolare nelle frazioni Nubia e Dattilo) e di Trapani, spingendosi anche verso i confini di Marsala, Buseto Palizzolo e Erice. Il clima è quello tipico della Sicilia occidentale, ossia caldo e arido, e i terreni sono pianeggianti o poco inclinati, prevalentemente con un alto contenuto di argilla. La presenza dell'aglio rosso di Nubia in questo territorio risale all'inizio del XX secolo.

3. La coltivazione
La superficie coltivata dai produttori del Presidio varia negli anni, oscillando mediamente tra i 10 e i 20 ettari. Ogni singolo produttore conserva la propria semente selezionandola, ogni anno, dalla migliore pianta in campo.
La semina si esegue dalla prima decade di dicembre alla fine di gennaio, su terreni arati superficialmente nei quali si pratica rotazione agraria triennale con meloni e frumento, le cui sterpaglie si interrano per aumentare la fertilità. In caso di necessità è previsto l'uso di concimi azotati nella misura massima di 60 kg/ha all'anno. Il controllo delle erbe infestanti tra le file si effettuata meccanicamente, tramite l'uso di piccole motozappe, mentre sulle file avviene manualmente. Non si irriga e, per controllare malattie e parassiti, non si usano prodotti chimici di sintesi.

4. La raccolta
La raccolta si svolge da fine maggio a fine giugno, dalla sera al mattino, approfittando dell'umidità notturna per evitare che le foglie secche si spezzino, pregiudicando così l'intreccio delle "trezze". Dopo la raccolta, l'aglio si espone al sole affinché lo stelo secchi interamente e si completi la maturazione del bulbo. Quindi si producono manualmente le tradizionali trecce (formate da 10-50 teste d'aglio di uguale grandezza), che assumono nomi diversi in rapporto al diametro dei bulbi (cucchiceddra, corrente e grossa), oppure si intrecciano 3-4 teste a fare un canestrino, 5 per fare un pentaglio e 6 per fare un fiore.
Con l'aglio si producono alcuni trasformati: il patè e l'aglio a spicchi sott'olio extravergine di oliva.

L'etichetta narrante è un progetto Slow Food e racconta il prodotto, chi lo produce e tutta la filiera.